Il 26 marzo è stato pubblicata una ricerca di Lancet sui dati di 7,3 milioni di studenti che sostiene che non c’è correlazione significativa tra diffusione dei contagi e lezioni in presenza.
Sempre il 26 marzo il Tar del Lazio con due pronunce dispone che siano riviste le norme in tema di scuola perché carenti di istruttoria e prive di sufficienti dati scientifici a supporto.
Il tribunale ha richiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri di “riesaminare le misure impugnate adottando, all’esito del riesame, un provvedimento specificamente motivato” e ha ritenuto congruo “assegnare come termine il 2 aprile 2021”.
Nel frattempo il Presidente del Consiglio Draghi ha dichiarato che si tornerà in classe anche in zona rossa dopo Pasqua, per tutti gli alunni fino alla prima media.
Ora a seguito di questi recentissimi eventi e a seguito delle diverse manifestazioni a cui stiamo assistendo, non da ultime quelle avvenute anche nella giornata di ieri 28 marzo, mi piacerebbe riflettere solo su alcune considerazioni.
- Quale differenza c’è tra i bambini della prima media e quelli di seconda e terza? Perchè questi ultimi NON possono tornare a scuola dopo Pasqua? Siccome tutto si basa su evidenze scientifiche, come cittadino, esigo che mi vengano mostrate quelle evidenze scientifiche che dimostrino che i bambini in questa fascia di età sono focolai del virus……..o forse devo malignamente pensare che, siccome il bonus babysitter viene erogato solo fino all’età di 14 anni, rimandandone una parte a scuola in presenza si riduce drasticamente la platea degli aventi diritto?
- Quale scuse dovremo ancora raccontare ai nostri ragazzi delle scuole superiori ed università che sono chiusi in casa ormai da 1 anno, quando ormai è più che risaputo che il problema non sono loro, ma ciò che circonda il loro movimento, in primis i trasporti?
- Che scusanti avremo quando, nel nostro totale immobilismo, tra qualche anno si renderà noto che la “colpa” non era loro, ma molti di loro hanno subito importanti conseguenze?
- Come giustifichiamo i gruppi di persone che nel weekend e non solo, fanno gite nei parchi e parchetti, mentre le scuole continuano ad essere chiuse?
- Ed infine………in primis come genitori e poi come cittadini, quanti di voi accettano di lasciare che ai propri figli vengano “tarpate le ali” senza provare ad avere elementi sicuri che portino a questo? Come si può accettare di subire che il nostro futuro, ossia i nostri figli, sia completamente chiuso in 4 mura senza la libertà di conoscere, apprendere, crescere e vivere?
Riflettete………è il momento di riflettere, comprendere ed agire per difendere e tutelare la libertà di vivere.
Alessandra Raveane
Segretario Regione Lombardia PIU’ Partite IVA Unite