La Commissione Sanità PIÙ ha raccolto in 11 punti gli interventi da realizzare per una Sanità più pubblica, più al servizio del cittadino, più sicura.
1. La Salute (fisica e psichica) come diritto fondamentale dell’essere umano indiscriminatamente; diritto alle cure per tutti e gratuite per gli indigenti (con discrezione e discriminazione della causa di indigenza), quindi legittimità al ticket.
2. Più investimento dello Stato nella Sanità. Incremento delle risorse finanziarie statali nella sanità pubblica, con:
apertura e riapertura di strutture ospedaliere,
rinforzo della rete di medicina territoriale (strutture Poliambulatoriali), inteso in numero e distribuzione-capillarità geografica. Quindi no al modello Ospedale Centrico.
Riorganizzazione del ruolo del m.d.m.g (medico di medicina generale) all’interno del territorio, con deburocratizzazione del suo lavoro, sollievo questo che consentirebbe un maggiore contatto con l’assistito. Affiancargli una figura infermieristica per incarichi anche domiciliari. Vanno previsti per il m.d.m.g. delle scuole di alta formazione.
Ne va da sé l’investimento parallelo in assunzioni di personale qualificato. Adeguamento stipendi operatori medici e sanitari alle medie europee e garanzie di sicurezza sul lavoro ed assicurative per gli stessi.
3. Più competenze. Nomine delle direzioni sanitarie separate dalla politica e vigilanza del Ministero della Salute. Sanità allo stato ed ai sanitari. I dirigenti devono essere necessariamente individuati all’interno delle figure professionali scientifiche (medici, biologi e specialistiche affini). Eliminazione sprechi e inefficienze gestionali, selezioni sulla base di competenze nel management Sanità. Turnover degli incarichi quando si dimostri incompetenza ed inadeguatezza.
4. Più valorizzazione di tutte le professioni sanitarie, attraverso una innovativa medicina territoriale con assistenza domiciliare integrata e supportata ove necessario da telemedicina.
5. Più Ricerca Scientifica Indipendente sovvenzionata dallo stato e non dalle aziende private.
6. Più incentivi fiscali per il cittadino con detrazione al 100% delle spese sanitarie ricevuta da esercenti sanitari privati.
7. Più deontologia. Valorizzazione del ruolo sussidiario, ma non sindacale degli Ordini dei Medici e degli Ordini delle Professioni Sanitarie, per un più efficace rapporto operatore sanitario-cittadino. Meno Burocrazia; più Controllo, Formazione, Informazione e Mediazione.
8. Più prevenzione ed educazione sanitaria garantita in interventi pubblici e anche con programmi curricolari scolastici, misure di medicina preventiva. Infondere la consapevolezza che lo screening regolarmente eseguito ha lo scopo di aumentare la salute del cittadino e ridurre i costi delle cure.
9. Più eccellenza in medicina, con programma: “Zero errori Medici”, Database Nazionale delle cartelle cliniche, con accesso immediato alla anamnesi del paziente, allo scopo di velocizzare diagnosi, consentire la possibilità di consulenze, instaurare terapie idonee, ridurre gli sprechi da ripetizioni inutili di esami strumentali e terapie; nonché ridurre spostamenti fisici inutili del paziente-cittadino.
Eccellenza sanitaria distribuita equamente sul territorio nazionale: “Equieccellenza”!
10. Più Controllo, anche contro falsi sprechi (risparmi) convertiti in utili. Meritocrazia. Lotta alla cattiva medicina e alla caccia al rimborso.
11. Più Previdenze alternative-Sanità Integrativa Privata, i fondi sanitari integrativi sono stati previsti dalla legge per potenziare l’erogazione di trattamenti e prestazioni non compresi nei LEA, pertanto non dovrebbero sostituirsi al SSN, basato su principi di universalità, equità e solidarietà come diretta attuazione dell’art.32 della Costituzione!! Rimodulazione della sanità privata integrativa solo per vere esigenze di fabbisogno e non per sopperire, appunto, alla inefficienza del SSN. Libera scelta del cittadino dove rivolgersi.