La Commissione FISCO PIÙ, diretta da gennaio 2021 Davide Desantis e da Giusy Caligiuri, commercialisti, dopo che la dott.ssa Daniela Manno, precedente coordinatrice, è stata eletta Presidente Nazionale Più – Partite Iva Unite, è composta da professionisti della materia – la maggioranza dei quali dottori commercialisti – che insieme hanno contribuito alla stesura di un programma dettagliato, su cui il partito intende basare l’azione politica per perseguire i propri obiettivi in ambito fiscale.
Programma Politico – Commissione Fisco Più Partite Iva Unite del 19.11.2020
Considerato l’attuale momento straordinario, sia sotto l’aspetto dell’emergenza sanitaria che economica, non è possibile esimersi dall’evidenziare la necessità di distinguere le azioni da intraprendere nell’immediato da quelle di carattere strutturale di medio/lungo termine.
Peraltro alcuni punti, in primis la semplificazione fiscale e la certezza oggettiva della norma – scevra di dubbi interpretativi- se fossero stati inconfutabili, i benefici si sarebbero ottenuti anche e soprattutto in questo periodo drammaticamente eccezionale. Il fine ultimo è concretizzare un sistema fiscale più garantista, improntato su meccanismi innovativi, riguardoso nei confronti dei contribuenti, chiaro nella sua applicazione e tale, in rispetto dei principi costituzionali, da risultare un volano alla crescita economica, anziché un deterrente cronico. Un modo questo per creare un meccanismo virtuoso, concedendo agli operatori del settore economico la possibilità di investire con maggiore agevolezza e minore onerosità, creare occupazione, aumentare i consumi e quindi il gettito fiscale nel medio termine. I mezzi per raggiungere questo obiettivo sono vari e modulabili nel tempo, anche in funzione dei bisogni contingenti di carattere sociale e/o delle variabili di natura economica e finanziaria. Chiaramente senza dimenticare, in contemporanea, l’urgenza di un’azione decisa e razionale sulla spesa pubblica da parte dello Stato, in termini qualitativi e quantitativi, che, pur perseguendo gli obiettivi di efficacia ed efficienza, possa giustificare una riduzione delle entrate tributarie.
Oltre alla necessità impellente di una normativa fiscale più snella, meno frammentaria e dispersiva (che eviti di incorrere in errore nel momento applicativo), della sua certezza oggettiva (quindi lontana dai consueti dubbi interpretativi), rimane comunque fondamentale che questa tuteli sempre la gerarchia delle fonti di diritto.
Nel programma fiscale trova pertanto importanza primaria, nell’ambito di una appropriata Riforma Fiscale, l’esigenza di rendere lo Statuto del Contribuente norma costituzionale, al fine di una maggiore tutela, enunciata attualmente solo sulla carta. Il Fisco Amico, binomio largamente enfatizzato ma nei fatti sostanzialmente poco attuato con l’intento per cui era stato coniato, è altresì un ulteriore oggetto di approfondimento da concretizzare.
Tale riforma dovrà riguardare i principali campi di azione relativamente a: IVA, TUIR, Imposte Indirette ed Imposte di Successione e Donazione.
Un punto cardine del programma non può quindi che trovare risposta nella SEMPLIFICAZIONE. Di seguito i punti su cui agire per raggiungere questo obiettivo, attraverso un’azione politica mirata:
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Abolizione Liquidazione Periodica: i valori richiesti sono già a disposizione dell’amministrazione finanziaria, mediante la ricezione delle fatture elettroniche; consequenziale riduzione sensibile delle relative sanzioni sia per la LiPe che per la Fattura Elettronica. Alla luce di questo anche l’ESTEROMETRO potrebbe avere un’unica scadenza annuale.
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Abolizione modello 770; in quanto duplicazione di dati ugualmente a disposizione dell’amministrazione finanziaria.
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Richiesta di trasferire una serie di attività all’interno dell’Agenzia delle Entrate, avendo questa tutti gli elementi necessari, personale compreso, per effettuare controlli propedeutici all’invio degli avvisi di irregolarità automatizzati e delle lettere di compliance. Con l’eventuale intervento del professionista solo in caso di contraddittorio.
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Richiesta di riorganizzazione interna all’Agenzia delle Entrate, in modo che i dati inviati a seguito di quegli adempimenti obbligatori simili fra loro siano gestiti in maniera tale da non dover essere richiesti.
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Ottenimento della delega unica richiesta dall’amministrazione finanziaria al professionista, verso i propri clienti, e salvo revoca, senza necessità quindi di riattivazione alla data di scadenza.
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Automatizzazione di alcune procedure, come ad esempio il deposito fisico della documentazione inerente la distribuzione dei dividendi.
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Necessità di uniformare le richieste del portale SUAP uguali per tutti i comuni italiani.
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Rivisitazione del sistema del Reverse Charge, tale da renderlo chiaro ed inopinabile in termini di certezza e facilità di attuazione.
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Ristrutturazione e semplificazione del portale della Camera di Commercio “COMUNICA” nella fase della compilazione ed implementazione del portale dell’Agenzia delle Entrate, che dia la possibilità a regime (e non solo in questo stato emergenziale) di registrare ulteriori contratti, quali comodato, preliminari e riduzione canoni.
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Permettere al professionista, in caso di accesso degli organi inquirenti, di avere il tempo necessario per presentare la documentazione, considerando la normativa vigente sulla stampa dei registri e l’introduzione della Fattura Elettronica.
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Limitare l’accesso presso l’abitazione del contribuente ai soli casi gravi e conclamati legati alla criminalità organizzata e determinazione di soglie di evasione studiate con presupposti oggettivi (intercettazioni, documenti bancari ed informatici).
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Possibilità di emettere immediatamente nota di credito al momento dell’apertura del fallimento, senza doversi insinuare e senza dover attendere l’approvazione dello stato passivo o, peggio, la chiusura del fallimento.
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Trattamento più semplicistico delle perdite su crediti soprattutto nel momento della loro deducibilità fiscale.
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Maggiore tutela fiscale per i locatori nel caso di canoni mai incassati, sia in termini quantitativi (del canone non riscosso) che temporali (ora post intervento della procedura di sfratto).
Accanto alla semplificazione, di seguito gli altri impegni sostanziali cui il programma fiscale si basa nel MEDIO-LUNGO TERMINE:
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Tutela del lavoro autonomo, con l’ottenimento di pari diritti e tutele rispetto ad un lavoro dipendente, soprattutto in caso di malattia, nel rispetto delle norme costituzionali. Anche mediante il sollecito di lavori parlamentari, la riforma delle Casse di Previdenza dei Professionisti e la creazione presso l’INPS di un fondo malattia per titolari di impresa autonomi.
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Costante e sostanziale coinvolgimento dei professionisti della materia fiscale ai tavoli tecnici istituzionali, gli unici che di fatto dialogano col tessuto imprenditoriale, ne conoscono le esigenze, ne programmano i business plan ed hanno il contatto continuo con la realtà in cui operano.
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Riduzione aliquote IRPEF (in particolare l’aliquota del 38% per i redditi medi).
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Semplificazione della deducibilità dei costi di esercizio, con totale applicazione del principio di derivazione rafforzata fiscale dal bilancio di esercizio (es. autovetture, spese di rappresentanza, ammortamento immobili strumentali).
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Totale rivisitazione della tassazione dei redditi di capitale (dividendi qualificati e non in particolare).
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Abolizione IRAP con eventuale rimodulazione su base regionale come addizionale IRES e IRPEF.
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Introduzione di regimi fiscali semplificati per volume di affari inferiori a centomila euro, con aliquote di imposta sostitutiva distinte per scaglioni.
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Aumento della soglia di compensazione dei crediti tributari dagli attuali cinquemila euro ad almeno ventimila euro. Un valore più alto infatti, soprattutto se supportato anche da un congruo aggiustamento del costo delle relative polizze assicurative del professionista, renderebbe meno oneroso in termini relativi l’ottenimento della compensazione.
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Rivisitazione delle tipologie e limiti delle spese deducibili e delle tipologie e percentuali delle spese detraibili, soprattutto quelle che comportano una elevata incidenza occupazionale (auto ad esempio).
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Abolizione delle sanzioni per errori formali e riduzione del sistema sanzionatorio ad oggi ingiustamente troppo oneroso e peraltro previsto nello Statuto del Contribuente.
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Detassazione degli utili reinvestiti in attività con determinato coefficiente occupazionale full time (un occupato ogni centomila euro).
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Riduzione sostanziale delle imposte per chi effettua anche contabilità “interna”, ossia di congruità dei movimenti bancari e delle spese personali, asseverata attraverso dei parametri da parte di un professionista abilitato.
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Riduzione parametrata ai volumi d’affari di Imu e Tari per strutture ricettive.
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Possibilità di irrogare sanzioni agli enti della PA in caso di ritardo oltre i trenta giorni nell’evasione delle pratiche richieste dal contribuente, con conseguente ed eventuale risarcimento del danno.
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Aggiornamento dell’art. 603-bis del Codice Penale modificato dall’art. 1 della Legge n. 199 del 29.10.2016 in materia di contrasto al caporalato.
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Aumento limite deducibilità dei fondi pensione.
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In ambito della lotta all’evasione, maggiori e più capillari accertamenti su holding e multinazionali operanti in Italia.
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Eliminazione degli attuali ISA, quali strumenti non in grado di fotografare adeguatamente ogni tipologia di business preso in esame, senza cadere in una forma di superficialità lontana dalla realtà che vorrebbe definire.
Per quanto concerne le misure urgenti per contrastare gli effetti negativi dalla crisi economica aggravata da quella sanitaria da Covid-19, oltre a quanto specificato sopra, di seguito gli obiettivi a BREVE TERMINE:
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Sterilizzazione dei costi fissi (in primis: affitti – utenze – spese di manutenzione) per attività obbligate alla chiusura tramite Dpcm o che nel 2020 abbiano visto ridurre il proprio fatturato di oltre il 33% rispetto al 2019, attraverso un credito di imposta sino al 110%, cedibile a terzi (banche, imprese, privati) e certificato da un professionista abilitato. In caso invece di una diminuzione del fatturato non superiore al 33%, mediante la concessione di un credito di imposta per il locatore, attraverso il riconoscimento di una percentuale commisurata allo sconto concesso.
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Credito di imposta per le spese di consulenza fiscale, tributaria e del lavoro attraverso una somma pari al 60% delle spese effettivamente sostenute nel periodo marzo/dicembre 2020, con eventuale opzione di cessione, anche parziale e sino al 31 dicembre 2021, del credito stesso ai professionisti che abbiano erogato la prestazione oggetto del credito.
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Nuove formule di pace fiscale per persone fisiche e giuridiche; concordato sui redditi di impresa e di lavoro autonomo; definizione liti pendenti; definizione cartelle e avvisi di addebito in essere con pagamento imposta e sanzioni in misura ridotta; definizione accertamenti con adesione.
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Liquidazione immediata dei crediti verso la Pubblica Amministrazione e possibilità di compensazione con eventuali debiti erariali, previdenziali e tributi locali; possibilità inoltre di compensazione, dal primo giorno dell’anno successivo, di tutti i crediti da dichiarazione derivanti da ritenute (agenti, professionisti, imprese edili per le ritenute su ristrutturazioni, ad esempio). Il tutto previa attestazione da parte di professionisti abilitati.
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Impossibilità da parte dell’Agenzia delle Entrate di compensare prioritariamente ruoli già emessi, in quanto derivanti da debiti pregressi e non da gestione corrente.
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Diminuzione delle aliquote IVA per gli anni 2021-2022 per consentire aumento dei consumi.
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Diminuzione delle accise sui carburanti.
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Rilancio settore edilizia: Cedolare secca dall’1.1.2021 per tutti gli immobili (commerciali e abitativi); crediti di imposta sugli affitti e affitti azienda da modulare in base al locatore (obbligo di accettazione di cessione in caso di locatore persona giuridica, facoltà in caso di persona fisica); esenzione per il biennio 2021-2022 di tutte le imposte non derivanti da tassazione degli atti di trasferimento (bollo, trascrizioni ipotecarie, etc.); semplificazione superbonus ed estensione almeno fino al 2024.
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Detassazione totale investimenti: deducibilità totale sul 100% degli investimenti in beni strumentali da modulare sulla base della tipologia dell’investimento (120-140% per gli investimenti 4.0).
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Rilancio turismo e terziario (commercio, artigianato e ristorazione), attraverso incentivi, diminuzione aliquote IVA e deducibilità/detrazioni e senza complicazioni burocratiche e non, come il bonus vacanze.
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Richiesta di procedure intuitive di facile accesso telematico nel reperire eventuali aiuti di Stato, a fondo perduto o meno, con conseguente necessità di velocizzarne la ricezione sul c/c, senza inutili e reiterate richieste di dati.
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Sospensione del pagamento delle imposte per i codici Ateco in difficoltà (con rimodulazione degli stessi in considerazione dell’indotto e/o categoria di impresa e lavoro autonomo di appartenenza) almeno sino a giugno 2021; con possibilità, in seguito, di ottenere facili accordi presso Agenzia delle Entrate, INPS ed INAIL, concertando con questi istituti più appetibili piani di rientro nel pagamento dei relativi debiti.
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Pace fiscale strutturata, per modalità quantitative e temporali, tale da attenuare l’indubbia difficoltà finanziaria del contribuente.
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Rivisitazione della tassazione relativa alle web company.
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Concessione immediata di crediti di imposta per gli affitti, essendo l’Agenzia delle Entrate già in possesso di tutti i dati necessari.
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Aumento degli importi relativi alle detrazioni delle attività sportive almeno per tutto il 2020 e 2021, alla luce della forte penalizzazione di questo settore.
Daniela Manno
Responsabile Nazionale Commissione Fisco Più – Partite Iva Unite